giovedì, 28 settembre 2023

Polemiche sull’incendio a Cosenza: “Una famiglia lasciata sola”

Infuriano le polemiche per una tragedia che, secondo molti, si poteva e doveva evitare. Sotto accusa l’incapacità di aiutare questa sfortunata famiglia, povera e con serissimi problemi di disabilità psichiche.

“La famiglia distrutta nell’incendio di corso Telesio – dice Franco Corbelli – era tra quelle che ogni lunedì andava a ritirare il latte che padre Fedele hanno per diversi mesi distribuito settimanalmente ai poveri della città. Non solo. Antonio Noce, 53 anni, aiutava pure padre Fedele e i suoi collaboratori nella distribuzione del latte anche agli altri poveri e disabili della città e dell’hinterland”.

Corbelli ha espresso il suo cordoglio, il suo dolore e la sua indignazione per “una tragedia che si poteva e doveva evitare. Questa tragedia – ha aggiunto – ricorda il rogo di via Montesanto di alcuni anni fa dove morirono tre immigrati. Oggi la stessa tragica crudele sorte è toccata ad una famiglia povera e con problemi di disabilità della nostra città. Non si può accettare che nel cuore della nostra civilissima e ospitale città continuino a verificarsi tragedie così orribili”.

“La tragedia di ieri non è un fenomeno isolato – ha aggiunto Carlo Guccione, consigliere regionale del Pd in Calabria – Ha messo a nudo una realtà fatta di degrado sociale, emarginazione e abbandono. Quello che è successo può ancora accadere ed è frutto di un’assenza da parte delle istituzioni e di politiche di inclusione sociale, di assistenza, ma anche di un maldestro tentativo di rimozione di un degrado sociale ed edilizio della nostra città principalmente nel centro storico e nei quartieri periferici e popolari”.

Molto dura la replica del sindaco Mario Occhiuto, che parla di sciacallaggio politico: “Mi dispiace per chi non ha rispetto della morte di tre persone e ha approfittato della situazione per fare sciacallaggio politico. La verità è che noi abbiamo fatto tutto ciò che potevamo. Qui non si tratta di situazione sociale difficile, ma di patologie mentali serie e i sindaci non hanno gli strumenti per intervenire in tal senso. Queste tre persone sono state lasciate sole dal sistema, dinnanzi a patologie così gravi siamo intervenuti per quanto possibile. Comunque, non è mia intenzione rispondere alle polemiche, credo che questo sia il momento del silenzio”.