venerdì, 29 settembre 2023

‘Ndrangheta, confiscati beni per un valore di 200mila euro a capocosca del Lametino

I finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro – diretti e coordinati dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, e dall’aggiunto Vincenzo Capomolla – hanno eseguito una confisca di beni per un valore di oltre 200 mila di euro nei confronti di Vincenzino Iannazzo, soprannominato “u moretto”, 65 anni, lametino, ritenuto il capocosca dell’omonima consorteria di ‘ndrangheta operante nel territorio di Lamezia Terme e comuni limitrofi. La famiglia Iannazzo, tra quelle del territorio lametino – caratterizzate da un’idea tradizionale di cosca mafiosa – oltre che dedita ai reati ricompresi negli ambiti tradizionali di interesse criminale, ha da sempre costituito un esempio tipico di mafia imprenditoriale capace di avvalersi di un fittissimo reticolo di imprese intestate o comunque facenti capo a esponenti della famiglia.

Iannazzo è stato coinvolto nell’inchiesta “Andromeda”, culminata nel mese di maggio del 2015 con l’esecuzione di numerosi provvedimenti di custodia cautelare. Al termine del procedimento penale di primo e secondo grado è stato condannato, per il reato associazione mafiosa (con assunzione di posizione verticistica), nonché per i reati di estorsione e di interposizione fittizia di beni.

Le indagini patrimoniali condotte dalle fiamme gialle hanno consentito di ricostruire in capo al proposto un complesso patrimoniale il cui valore è risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Con il provvedimento di confisca, il Tribunale di Catanzaro ha confermato la misura ablativa disponendo la confisca di tutti i beni riconducibili a Iannazzo. La confisca ha riguardato un’impresa di Lamezia Terme operante nel settore edile, il 50% di una società esercente la commercializzazione di prodotti caseari sempre della città lametina e diversi rapporti bancari e finanziari, il tutto per un valore complessivo stimato superiore a 200 mila euro.