venerdì, 29 settembre 2023

Msf: “Sevizie ai migranti in Libia; donne violentate e messe incinta”

Le violenze in Libia ai danni dei migranti, i pestaggi, le violenze sessuali che a volte portano a gravidanze non volute. L’ennesima denuncia arriva da Medici senza frontiere, e dal suo responsabile italiano Gabriele Eminente, in servizio a bordo della nave “Vos Prudence” approdata a Reggio Calabria. Tra i migranti soccorsi al largo della Libia ci sono segni evidenti di pestaggi, e ci sono 28 donne incinta. Ma “spesso non si tratta di gravidanze cercate, volute. Sono frutto di violenza – dice Eminente – Basti pensare che una di queste ragazze si è resa conto di essere incinta durante la visita medica a bordo. E ci ha raccontato di avere subito violenza durante l’attesa in Libia. C’è quindi evidentemente una connessione tra la violenza subita e la gravidanza”.

Eminente ha anche parlato dei segni dei pestaggi subiti dai migranti nel periodo trascorso in Libia in attesa di imbarcarsi. “Non è la prima volta che lo vediamo. La gran parte di queste persone – ha detto il medico – hanno raccontato al nostro personale che effettua supporto psicologico, o ai mediatori culturali, di situazioni di grande violenza subita in Libia. Ed in circostanze molto diverse. Alcuni di loro, ad esempio, persone molto giovani, in prevalenza subsahariani, sono arrivati e subito dopo sono stati reclusi in centri di detenzione dove hanno trascorso anche tre, quattro mesi. E durante questo periodo hanno subito, tra le altre cose, anche violenze. Oltre al fatto di non essere stati alimentati a sufficienza, di avere avuta poca acqua e di essere rinchiusi in centri del tutto inaccettabili da qualunque punto di vista igienico, per il sovraffollamento e così via”.

Ci sono anche persone che erano in Libia da molto tempo, anche da prima della caduta di Gheddafi. E che dopo molti anni hanno deciso di partire, considerata la situazione ormai intollerabile dei quel Paese. Sia gli uni che gli altri, comunque, hanno parlato di violenze molto consistenti”.

Parlando delle operazioni di soccorso in mare, Eminente ha riferito che lo sbarco di stamani a Reggio Calabria è “il risultato di una attività intensa, ma breve, che si è completata nell’arco di pochissime ore”. Non c’è stato neanche il tempo di arrivare in zona Sar che già ci era stata segnalata la presenza di parecchie barche e gommoni in difficoltà. Dalle 5 di mattina alle 3 del pomeriggio abbiamo soccorso sei gommoni e una barca di legno, per un totale di circa 900 persone. Ma nelle ore successive ci sono state segnalate altre due imbarcazioni in difficoltà. Un gommone lo abbiamo intercettato alle 11 di sera ed era in una situazione di grande difficoltà. Era pieno d’acqua contaminata da carburante. Una donna, in particolare, aveva inalato ed ingerito acqua mischiata a gasolio. Una miscela che le ha causato difficoltà respiratorie. Era in una situazione sanitaria molto critica. I nostri medici l’anno ‘ventilata’ per tutta la notte. Il giorno dopo è stata evacuata, con il supporto della Guardia costiera, e ricoverata in ospedale a Palermo. Ma anche diverse altre persone che erano a bordo del gommone – ha concludo Gabriele Eminente – presentavano una situazione simile”.