Il Consiglio superiore della magistratura si occuperà del caso Lupacchini, ovvero delle dichiarazioni che il procuratore generale di Catanzaro ha rilasciato dopo la maxi inchiesta “Scott-Rinascita”, che ha portato all’arresto di 330 persone ed ha svelato l’esistenza di una cupola formata dalle principali famiglie di ndrangheta e dalla massoneria deviata. Dichiarazioni che hanno fatto esplodere i latenti contrasti tra il procuratore generale ed il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. Lupacchini aveva lamentato di non essere stato informato preventivamente dell’inchiesta e di averne appreso i dettagli dai media. Dopo le critiche, i cinque membri di Area, il principale gruppo di consiglieri del Csm, ha chiesto alla commissione sui trasferimenti d’ufficio per incompatibilità ambientale di aprire un procedimento sulle parole di Lupacchini, definendo «particolarmente allarmanti» le sue dichiarazioni. L’Anm ha definito sconcertanti le parole del procuratore generale, giudicandole “una lesione delle prerogative dell’autorità giudiziaria, una delegittimazione del suo operato ed un’inaccettabile forma di condizionamento dell’autonomia ed indipendenza dei titolari delle indagini che può incidere sulla serenità dei magistrati chiamati ad occuparsi dei relativi accertamenti nelle diverse fasi processuali”. I consiglieri di Area chiedono provvedimenti urgenti a tutela della credibilità dell’autorità giudiziaria di Catanzaro e dell’esercizio sereno, imparziale ed indipendente della funzione giudiziaria”.
Maxi inchiesta “Rinascita-Scott”: il Csm si occuperà delle dichiarazioni di Lupacchini
