«Quando la legalità diventa un processo disumano tutto è più facile per le mafie». Sono parole di Mimmo Lucano, sindaco di Riace, che questa sera ha parlato a Crotone in un incontro organizzato nel circolo Arci “Lecentocittà”. «Ci abbiamo impiegato molto tempo per creare la cultura della legalità, ma l’onda nera che ci sta travolgendo non fa altro che rivalutare il modello delle famiglie mafiose».
Legalità, lavoro, povertà, immigrazione, questi i temi al centro del dibattito organizzato da Arci Crotone e durato circa tre ore. Dentro al circolo oltre quattrocento persone, fuori una decina di attivisti di Forza Nuova manifestavano contro il modello Riace e l’accoglienza. «Quella che vedo qui davanti a me stasera è la Calabria più bella – ha commentato Lucano guardando il numeroso pubblico presente – e sono veramente commosso per l’accoglienza che mi è stata riservata».
«Se qualcuno si sta chiedendo – ha poi proseguito il sindaco di Riace – come siamo arrivati a questi giorni e a questo nuovo fascismo, be’ io penso che la risposta è nella società consumistica che abbiamo creato. Abbiamo trasformato l’odio in legge e siamo arrivati persino a calpestare la nostra Costituzione, scritta col sangue dei partigiani».
Presente per l’occasione la presidente nazionale di Arci Francesca Chiavacci, ma anche i sindaci di Melissa e Carfizzi Gino Murgi e Carmine Maio. Presente il presidente di Arci Calabria Giuseppe Apostoliti, il presidente di Arci Crotone Francesco Perri e poi anche il referente del Forum del Terzo Settore Pino De Lucia e naturalmente Filippo Sestito, che per Arci nazionale si occupa delle politiche per il Mezzogiorno. Nella platea rappresentanti di sindaci, associazioni, ma anche studenti, professionisti, semplicità cittadini.
«Crotone ha sempre fatto accoglienza fin dai primi sbarchi di Kosovari» ha ricordato De Lucia che poi ha proseguito: «Mai nessuno qui da noi resta in mezzo ad una strada e se vi rimane c’è qualcuno che si occupa di lui».
«Non abbiamo fatto niente di straordinario salvando delle persone dal mare – ha ricordato Gino Murgi, che assieme ai suoi cittadini ha salvato lo scorso 10 gennaio 51 migranti curdi – ma abbiamo fatto quello che avrebbe chiunque». Melissa, simbolo delle lotte dei lavoratori della terra «mi auguro diventi un nuovo simbolo, stavolta di umanità» ha aggiunto sempre Murgi.
La Chiavacci ha parlato dell’opportunità di mettere insieme gli spazi di partecipazione democratica delle associazioni e gli argomenti politici dei partiti di sinistra, perché è l’unità che fa la forza. A questo proposito Filippo Sestito ha proposto che la sinistra italiana utilizzi le parole di Lucano per scrivere un nuovo manifesto politico.
Partigiano dell’umanità, così è stato definito Lucano da Silvio Messinetti, giornalista moderatore della serata, il quale ha anche ricordato che nel corso della settimana qualcuno aveva osato definire il sindaco di Riace una “sgradita presenza” a Crotone e questi ha risposto la stessa città con una presenza di partecipanti che è andata oltre le aspettative.