mercoledì, 27 settembre 2023

La chiusura dell’Ufficio stampa dell’Unical “concepita per punire qualcuno”

La decisione del rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci, di chiudere l’ufficio stampa dell’ateneo ha suscitato la reazione indignata di “Giornalisti d’azione” e “Senza bavaglio”, componente di Stampa Romana.

Ciò che lascia perplessi – è scritto in una nota – non è la sostituzione di chi finora si è occupato del servizio, decisione accettabile quando adeguatamente motivata, ma l’eliminazione della struttura deputata ad occuparsi della comunicazione istituzionale e, perciò, posta al servizio dell’università. Una decisione cervellotica e sorprendente, che sembra rientrare più nella categoria, purtroppo molto diffusa, delle determinazioni concepite per punire qualcuno o qualcosa, piuttosto che rispondere a criteri e logiche aziendali”.

Il decreto con il quale l’Ufficio Stampa dell’Unical viene cancellato – continua la nota – presenta vistose contraddizioni e forzature evidenti. Mentre, da un lato, si afferma che la sua costituzione non è un obbligo delle pubbliche amministrazioni e dunque anche per l’Unical (ignorando completamente quanto è successo dopo l’approvazione della legge 150 e del suo regolamento di esecuzione), dall’altro si sottolinea l’importanza del Portavoce, ‘con compiti di diretta collaborazione ai fini dei rapporti di carattere politico-istituzionale con gli organi di informazione’. Un’assurdità istituzionale e, soprattutto, un’inaccettabile sconfessione della lungimirante impostazione data dall’Ateneo nel 2008, a seguito di uno specifico concorso bandito per le attività di Relazioni esterne e Comunicazione, con la costituzione dell’intera filiera organizzativa/operativa (Ufficio Stampa, Urp, Rapporti istituzionali etc.) preposta a tali esigenze. Un modello organizzativo che ha peraltro rappresentato un unicum nel sistema universitario italiano, grazie al quale l’ateneo era riuscito a costituire un Ufficio stampa con professionisti (interni) di comprovata competenza ed esperienza”.