Il centrodestra calabrese non può più aspettare: occorre immediatamente designare il candidato presidente della coalizione. Si sa da tempo che la proposta primaria spetta a Forza Italia, in continuità con quanto già accaduto con la defunta e rimpianta Jole Santelli. I mesi trascorsi a guida Nino Spirlì, giunto a questo altissimo incarico di responsabilità con pochissima esperienza amministrativa, si stanno rivelando poco proficui sul piano dell’immagine politica dell’intero centrodestra. Non si può ipotizzare di guidare una Regione, peraltro complessa com’è la Calabria, senza avere avuto alle spalle importanti esperienze di natura amministrativa e/o politica. Gli stessi consiglieri regionali della Lega hanno talora manifestato perplessità di natura politica, quanto meno sul piano di un mancato ottimale coinvolgimento. Nel complesso la stagione a guida Spirlì non sta riuscendo a imporre quel cambio di passo tanto atteso e tanto promesso in campagna elettorale, anche e soprattutto dalla Lega. Avanzano intanto, occupando anche importanti spazi mediatici, le ipotesi civiche, a partire da quella dell’attuale sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, già pm a Catanzaro per diversi anni. Rispetto al movimentismo di De Magistris, per quanto orientato più a sinistra che verso l’area culturale del centrodestra, la coalizione che vede in Forza Italia, Fdi e Lega i principali partiti è di fatto ferma, produce pochissimo lavoro politico, va avanti per inerzia.
Come al solito sono soprattutto le segreterie nazionali romane a rallentare i tempi della politica calabrese, con le consuete scuse di questo o quell’appuntamento più importante da seguire o di cui tener conto. E così facendo la Calabria passa in secondo piano. Nino Spirlì non ha le caratteristiche del leader, dell’uomo che traina opinione pubblica e consensi, e quindi il centrodestra tra rallentamenti romani e oggettivi limiti locali rischia fortemente di perdere terreno. Non è messo meglio il centrosinistra, tra un Pd abbastanza lacerato e i 5Stelle che non hanno chiarito ufficialmente se sosterranno l’ipotesi giallorossa che ha governato finora con Conte o se accoglieranno la sfida di De Magistris.
Il centrodestra deve assumersi appieno le proprie responsabilità politiche e puntare in maniera decisa su un candidato presidente autorevole, capace di trascinare ed entusiasmare, dandogli anche il tempo di elaborare una proposta programmatica forte e di muoversi in tutti i settori della società. La figura del candidato presidente potrebbe, peraltro, mettere utilmente in secondo piano il facente funzioni Nino Spirlì, restituendo al centrodestra il tono politico di cui ha bisogno per tentare di convincere un elettorato stanco, disilluso e demotivato a ridargli piena fiducia. M.M.