giovedì, 28 settembre 2023

Anas: via al progetto del Megalotto 3 sulla Ss 106

Il CdA di Anas ha approvato il progetto definitivo del secondo tratto di circa 18 chilometri relativo al terzo Megalotto della strada statale 106 “Jonica”, per un investimento complessivo di oltre 958 milioni di euro, al fine della successiva approvazione da parte del Cipe. Lo rende noto un comunicato di Anas. “L’approvazione del secondo tratto – prosegue il comunicato – segue a quella definitiva del Cipe dello scorso 2 agosto, con cui hanno preso il via le attività propedeutiche ai lavori per i primi 18 chilometri, per un costo complessivo di 276 milioni di euro. L’intero Megalotto 3 prevede un investimento complessivo di 1.234 milioni di euro e rappresenta l’anello mancante per il raggiungimento di un sistema integrato tra il corridoio adriatico, jonico e tirrenico. Infatti, si snoda dall’innesto con la statale 534 fino a Roseto Capo Spulico per circa 38 km, a doppia carreggiata, e si configura come uno degli elementi cardine nel progetto di trasformazione del Corridoio Jonico in un’infrastruttura stradale di grande comunicazione con funzione di collegamento dei litorali ionici della Calabria, della Basilicata e della Puglia”. “L’opera – è detto ancora nel comunicato – interessa, in provincia di Cosenza, i comuni di Cassano allo Jonio, Francavilla Marittima, Cerchiara di Calabria, Villapiana (nel tratto dei primi 18 km) e Trebisacce, Albidona, Amendolara e Roseto Capo Spulico (nel secondo tratto). Lungo il tracciato del terzo Megalotto saranno realizzati sei svincoli: Sibari, Cerchiara di Calabria – Francavilla, Trebisacce sud, Albidona – Trebisacce Nord, Roseto sud e Roseto nord; 3 gallerie naturali per una lunghezza complessiva di 4,8 km; otto gallerie artificiali per 3,5 km e 17 tra ponti e viadotti per una lunghezza complessiva di 6,2 chilometri. La realizzazione dell’ammodernamento della Jonica non si riduce ai 38 chilometri di tracciato stradale ma prevede anche interventi rivolti alla conservazione e valorizzazione delle testimonianze archeologiche dell’area di Sibari, oltre a opere connesse e interventi compensativi ambientali, sociali e territoriali”. (Ansa).