Un’ottantina di scosse, 17 nella sola giornata di domenica 2 febbraio. Quindici scosse di magnitudo superiore ai 2 gradi nell’ultima settimana. Quella appena trascorsa è stata una notte relativamente calma nel territorio della Presila catanzarese tra i villaggi Buturo e Tirivolo che dal 17 gennaio scorso è interessato da uno sciame sismico che sta mettendo a dura prova i nervi dei residenti.
Dopo la prima scossa, la più forte in assoluto coi suoi quasi 4 gradi di magnitudo, i movimenti tellurici sono proseguiti con intensità variabile, ma tra il 29 gennaio ed il 2 febbraio si è registrata un’escalation, con cinque scosse di intensità fra i 2.7 ed i 3.1 di magnitudo, che ha finito per terrorizzare gli abitanti di diversi centri, ovviamente quelli più vicini alla zona epicentrale. Albi e Taverna sono i comuni più vicini, ma anche a Magisano, Pentone, Sellia, Sorbo San Basile e Fossato Serralta la sequenza sta generando timore tra la popolazione. I sindaci dei comuni in cui i sisma sono avvertiti con nettezza hanno deciso di chiudere le scuole a scopo precauzionale, e di notte sono molti coloro che preferiscono dormire in macchina. Nei giorni scorsi sono state organizzate iniziative con esperti e volontari di protezione civile per informare i cittadini sui comportamenti da tenere, ma è difficile tenere separati paura e razionalità, anche perché ormai i cittadini sono consapevoli che, pur conoscendo il rischio e dovendo fare i conti coi terremoti ancora per molte migliaia di anni, il nostro è un paese in cui l’edilizia non sempre si è adeguata al livello del problema.
Gli stessi terremoti del 2009 a L’Aquila e del 2016 ad Amatrice ed Accumoli, in paesi come Stati Uniti e Giappone avrebbero causato pochi danni strutturali ed un numero di vittime infinitamente più basso. In Calabria, l’ultimo precedente di un lungo sciame sismico risale al periodo tra il 2010 ed il 2012, quando sul Pollino, al confine con la Basilicata, si verificarono più di 2.200 scosse, con ben otto scosse di magnitudo superiore ai 4 gradi ed il picco del 26 ottobre 2012, quando la potenza massima del sisma raggiunse i 5.2 gradi Richter. Il sindaco di Albi, Salvatore Ricca, racconta come la sua gente cerchi di far fronte all’ansia e di convivere con questa situazione…